Il Cammino di Santiago, in particolare il Cammino Francese, che si snoda dai Pirenei all’Atlantico per quasi 900 chilometri, è un esperienza che, per quanto straordinaria, non deve essere presa alla leggera: ogni viaggiatore, dall’organizzatore seriale a quello più temerario, deve passare almeno qualche ora a documentarsi e informarsi sull’avventura che lo aspetta. Nonostante sia un viaggio piuttosto sicuro e quasi privo di rischi, si tratta comunque di una prova molto dura per il nostro fisico, la nostra mente e, perché no, anche per il nostro portafoglio.
Per quanto mi riguarda, ho percorso il Cammino francese dal 9 aprile al 18 maggio 2018, per un totale di 31 tappe, 35 giorni e 872 chilometri, con una media di 26 chilometri per tappa. In questa sezione, la prima di tutta la serie, voglio fornirvi un’infarinatura generale, partendo dalla sua storia per poi spostarmi verso i principali cammini che arrivano a Compostela e i simboli del Cammino di Santiago che contraddistinguono ogni singolo pellegrino.
Vi prego già da ora di perdonare l’impostazione SuperQuark dell’articolo, ma questo inquadramento storico è fondamentale affinché anche i più ignoranti in materia di Cammino si rendano conto dell’importanza e della solennità del mito di Santiago.
LA STORIA DEL CAMMINO DI SANTIAGO
Un’analisi dei simboli del Cammino di Santiago non può prescindere dal racconto delle sue origini. La storia dei pellegrinaggi jacopei si perde nell’alba dei tempi tra realtà, leggenda, politica e religione. Tutto quello che ne sappiamo oggi è racchiuso nei cinque libri del Codex Calixtinus, un insieme di testi riguardanti l’apostolo Giacomo il Maggiore e il suo culto. Gli scritti che formano questo codice appartengono ad autori e a periodi diversi e, per questo motivo, è assai difficile testarne l’autenticità storica. Quello che è certo, però, è che grazie ad essi il mito del Cammino è arrivato fino ai giorni nostri con un magnetismo straordinario, capace di attirare in Galizia da ogni angolo del mondo più di trecento mila pellegrini all’anno.
Il Cammino di Santiago ruota intorno alla figura dell’apostolo Giacomo il Maggiore, figlio di Zebedeo e Salomè e fratello dell’apostolo Giovanni, autore del quarto vangelo. Dopo la morte di Gesù, Giacomo, recatosi nella Penisola Iberica a diffondere il Verbo, riuscì nell’arduo compito di evangelizzare la Galizia, regione dalla forte cultura celtica. Una volta completata questa impresa, Giacomo ritornò in Palestina, dove venne condannato a morte e decapitato per ordine del re Erode Agrippa. Per evitare che le sue spoglie venissero profanate, alcuni dei discepoli che lo avevano seguito in Terra Santa decisero di riportarle in Europa. Così, sistemarono il corpo dell’apostolo su una barca di pietra e, sospinti e guidati dagli angeli, riuscirono ad approdare in Galizia, in corrispondenza dell’odierna Finisterre. Da lì, trasportarono i resti di Giacomo nell’entroterra per seppellirli in un luogo sicuro. Per secoli, il sepolcro e la storia del Santo caddero nell’oblio, finché una notte l’eremita Pelagio, scorgendo dei miracolosi bagliori all’orizzonte, non riportò alla luce la sua tomba. In seguito al ritrovamento del sepolcro, il re delle Asturie fece costruire attorno ad esso una prima cattedrale e diede alla località il nome di Santiago de Compostela.
In questo periodo, siamo già verso l’VIII secolo d.C., iniziano ad arrivare a Compostela i primi pellegrini; tuttavia, sarà solo nei secoli successivi, quelli della Reconquista, che la fama dei pellegrinaggi a Santiago si diffonderà in tutto il mondo cristiano. Per fomentare i soldati e fare propaganda contro gli infedeli, infatti, i Re di Spagna lasciavano circolare la voce che durante alcune battaglie fosse lo stesso San Giacomo ad intervenire a fianco delle truppe cristiane garantendone la vittoria. In questo modo, il culto del Santo aumentò a dismisura e determino il fiorire di un gran numero di Cammini diversi per giungere fino al suo sepolcro. Furono addirittura i Re Cattolici a incentivare i pellegrinaggi, al fine di indebolire le ultime resistenze filo-musulmane nella Penisola Iberica, garantendo ai pellegrini la presenza di servizi e strutture ricettive lungo tutto il percorso. Anche il papa non fu da meno in questo processo: decise di istituire l’Anno Santo Compostelano ogni qualvolta il giorno di San Giacomo, il 25 luglio, sarebbe caduto di domenica e di garantire l’indulgenza plenaria dai peccati a tutti coloro che, durante quest’anno particolare, si sarebbero messi in marcia verso Compostela.
Tuttavia, con l’arrivo del Cinquecento e con l’inizio di un lungo periodo di crisi, guerre, epidemie e instabilità religiose e politiche, il Cammino di Santiago perse gradualmente prestigio, fino a venire quasi dimenticato.
Il pellegrinaggio jacopeo venne riscoperto e apprezzato nuovamente soltanto negli ultimi anni del Novecento, grazie all’opera di numerosi religiosi spagnoli devoti al culto di San Giacomo. A differenza del Medioevo, però, oggi all’elemento religioso si mescolano anche quello spirituale e, soprattutto, quello turistico. Tuttavia, nonostante le migliaia di viaggiatori che lo percorrono, il Cammino di Santiago è riuscito a mantenere intatta la sua atmosfera leggendaria, tanto che nel 2003 l’UNESCO ha deciso di inserirlo nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità, in quanto primo itinerario culturale europeo della storia.
UNA META, PIÙ CAMMINI: LE VIE VERSO SANTIAGO
Dato che in epoca medievale i pellegrini che arrivavano a Santiago provenivano da ogni parte d’Europa, nel corso dei secoli si sono venute a delineare numerose strade per raggiungere Compostela, ciascuna con le sue peculiarità e le sue bellezze caratteristiche. Questi percorsi sono giunti fino ai giorni nostri e, nonostante quello più frequentato sia il Cammino Francese, i pellegrini moderni possono ancora scegliere tra un’ampio ventaglio di Cammini differenti.
1- CAMMINO FRANCESE: Il Cammino di Santiago per eccellenza, quello di cui tutti parlano. Nel Medioevo era la via principale attraverso cui i pellegrini di tutta l’Europa Centrale e Meridionale arrivavano a Santiago. Oggi, è la variante più frequentata, in quanto più ricca di servizi, strutture ricettive e attrattive storiche, culturali e naturali. Parte da Saint Jean Pied-de-Port, sul versante francese dei Pirenei, e attraversa Navarra, La Rioja, Castiglia-León e Galizia, nella zona centro-settentrionale della Spagna. È lungo circa 800 Km.
2- CAMMINO PORTOGHESE: Come dice il nome, questo Cammino si snoda per quasi tutta la sua totalità in territorio portoghese. Ha inizio a Lisbona e attraversa alcune delle città più famose del Portogallo, come Coimbra, Fatima e Porto, prima di entrare in Galizia. È lungo poco più di 600 Km.
3- CAMMINO DEL NORD: Storicamente, è stato il primo ad essere praticato, in quanto attraversava i territori dominati dai re di Spagna cristiani e, quindi, non presentava il pericolo di scontrarsi con gli infedeli arabi. Ha inizio ad Irún, al confine tra Francia e Spagna, e prosegue lungo la linea costiera attraversando i Paesi Baschi, la Cantabria, le Asturie, per poi deviare verso l’interno una volta arrivato in Galizia. È ritenuto uno dei cammini più impegnativi, in quanto presenta molte meno strutture ricettive rispetto agli altri e numerosi dislivelli importanti dovuti alla natura frastagliata e montuosa della costa settentrionale spagnola. È lungo circa 850 Km.
4- VIA DE LA PLATA: Ha inizio a Siviglia, dove confluiscono vari cammini che interessano il Sud e l’Est della Spagna, e punta dritta verso nord, tra pianure, altopiani e regioni semi-deserte. Attraverso l’Andalusia, l’Estremadura e la Castiglia, si ricongiunge con il Cammino Francese all’altezza della città leonese di Astorga. Se non si vuole entrare sul Cammino Francese, si può optare per deviare sul Cammino Sanabrese. La Via de la Plata è lunga quasi 1000 Km.
5- CAMMINO SANABRESE: Ha inizio poco dopo la città di Zamora, in Castiglia-León, dove si congiunge con la Via de la Plata, e prosegue per circa 350 Km attraversando la regione storica della Sanabria e la Galizia fino a Santiago.
6- CAMMINO PRIMITIVO: Secondo la leggenda, questo Cammino di poco più di 300 Km che collega Oviedo, nelle Asturie, con Santiago, si snoda sullo stesso percorso seguito dal re Alfonso II quando decise di recarsi a Compostela a verificare l’avvenuto ritrovamento della tomba dell’Apostolo. Sarebbe, quindi, il primissimo sentiero di pellegrinaggio verso Santiago.
7- CAMMINO INGLESE: È il Cammino che seguivano i pellegrini inglesi e dell’Nord Europa per arrivare a Santiago. Sbarcati a Coruña o a Ferrol, nella costa settentrionale della Galizia, attraversavano questa regione per poco più di 100 Km per arrivare a Compostela.
8- CAMMINO ARAGONESE: Non è altro che una variante del primo tratto del Cammino Francese., in passato seguita dai pellegrini provenienti dall’Italia e dal sud della Francia. Ha inizio sui Pirenei, nel passo aragonese di Somport e si ricollega al Francese dopo circa 160 Km nella località di Puente la Reina.
9- CAMMINO DI FINISTERRE: Non è altro che il naturale proseguimento di tutti i Cammini dopo l’arrivo a Compostela. È un breve percorso di circa 100 Km che porta i pellegrini sull’oceano, in due località simbolo del pellegrinaggio jacopeo: Muxía e Finisterre. La leggenda vuole che a Muxía la Vergine sia apparsa a San Giacomo intimandogli di non demordere nella sua impresa, mentre a Finisterre, i pellegrini arrivano per raccogliere le conchiglie, simbolo del pellegrinaggio, nella spiaggia della Langosteira, dove finisce il mondo e non si può più procedere oltre.
A QUESTO PROPOSITO: Le tappe del Cammino di Santiago: il cammino si fa camminando
CONCHIGLIE, ZUCCHE E BASTONI: I SIMBOLI DEL CAMMINO DI SANTIAGO
Con il passare dei secoli, attorno al Cammino di Santiago e alla figura mitica del pellegrino si è sviluppata una forte simbologia legata a tre elementi fondamentali: la conchiglia, la zucca e il bastone, i simboli del Cammino di Santiago principali.
CONCHIGLIA: chiamata in spagnolo concha o in galiziano vieira, la conchiglia è il simbolo compostelano per eccellenza, tanto che ogni cartello, cippo e indicazione contiene la sua versione stilizzata. Secondo la leggenda, i pellegrini si abbeveravano alle fonti o alle sorgenti d’acqua che trovavano lungo il loro percorso grazie alle conchiglie, le quali diventavano di conseguenza un elemento indispensabile per la salvezza di chi le portava. Inoltre, la concha è fortemente legata anche al luogo simbolo della fine del pellegrinaggio: Finisterre. Infatti, sulla spiaggia di questa località, che una volta costituiva il confine del mondo conosciuto, sono presenti grandi e bellissime conchiglie, che i pellegrini raccoglievano come regalo da portare ai propri cari una volta tornati a casa e come simbolo dell’avvenuto pellegrinaggio (eh no, non c’erano i souvenir e le foto nel Medioevo!).
ZUCCA: le piccole zucche svuotate, essiccate e legate al bastone altro non erano che le antesignane delle moderne borracce: era all’interno di questo frutto della terra che i pellegrini conservavano questa provvista così preziosa. Tra tutti i simboli del Cammino di Santiago, era quello che rappresentava la vita e la salvezza.
BASTONE: chiamato anche bordone, il bastone del pellegrino costituiva un alleato fondamentale, sia come sostegno nei tratti di terreno più accidentato (anche qui: non esistevano gli ergonomicissimi e modernissimi bastoni da trekking), sia come difesa contro animai selvatici o potenziali aggressori.
A QUESTO PROPOSITO: Cosa mettere nello zaino per il Cammino di Santiago: tutto l’equipaggiamento
Oltre ai simboli del Cammino di Santiago veri e propri, tra pellegrini si è soliti scambiarsi due tipi di saluti di incoraggiamento. Il primo è il classico Buen Camino, da dispensare come gesto fraterno a chiunque incroci la vostra strada. Il secondo, invece, un po’ meno frequente, è Ultreya, un espressione derivata dal latino che significa sempre più avanti, alla quale si replica con Suseya, sempre più in alto. Non siate parchi di questi gesti di umanità, perché vi scalderanno il cuore anche nei momenti più cupi.
PER SAPERNE DI PIÙ
- Portale ufficiale del Cammino di Santiago della Xunta de Galicia
- Portale dell’Ufficio del Pellegrino di Santiago de Compostela
- Portale dell’Associazione Amigos del Camino
Ultreya, e Buen Camino. Sempre!
Tomas Guerrieri, 25 anni, riminese. Traduttore di professione, durante il giorno lavoro con le parole. Di notte, sogno di girare il Mondo. Nel tempo libero, ci provo.
Da due anni ho unito la mia passione per le parole a quella dei viaggi e condivido le mie emozioni con i lettori del mio blog.