Questa è una storia fatta di dolori articolari, tendiniti, vesciche, raffreddori, lacrime e sudore. Una storia che profuma di sterco di vacca ed eucalipto. Una storia al sapore di tortilla, dolci al burro e vino rosso. Una storia di vecchiette magiche, nani tatuati, principesse dai capelli selvaggi quasi quanto il loro carattere e fantasmi di frati burloni.
Una storia che racconta il mio camminare dai Pirenei al mare, in cerca di un senso e di una direzione. Una storia che, però, non è soltanto mia.
Appartiene a Gianluca, Imogen, Carolina, Matteo, Letizia, Santiago.
Ma anche a Dominic, Steph, Loreto, Beckett, Francesco, Sin Joo, Inga, TJ, Johannes, Manuel, Osiris, Gelinda, Edie, Tony, Penny e ad altre centinaia di persone che, come me e insieme a me, hanno affrontato questo straordinario viaggio di scoperta e di rinascita.
Perché il Cammino di Santiago non è l’avventura di un singolo, ma l’intrecciarsi e il mescolarsi di migliaia di vite e di scarponi da trekking sotto il segno luminoso di una conchiglia giallo sole. Il Cammino di Santiago, così come la vita, da soli, senza scambio di energia, di storie e prospettive, sarebbe soltanto una strada sterile in un deserto di aridità e apatia.
È proprio per questo motivo che questa storia merita di essere raccontata.
Tomas Guerrieri, 25 anni, riminese. Traduttore di professione, durante il giorno lavoro con le parole. Di notte, sogno di girare il Mondo. Nel tempo libero, ci provo.
Da due anni ho unito la mia passione per le parole a quella dei viaggi e condivido le mie emozioni con i lettori del mio blog.