Lisbona - Monumento alle scoperte

 

Lisbona è un Caravaggio, un tagliente alternarsi di luce e ombra, di bellezza e degrado. Come in Giuditta e Oloferne, nella Medusa o nella Deposizione di Cristo, i chiaroscuri dominano la scena della città, creando dramma e movimento. Da un lato, i bianchi edifici manuelini di Belém, spruzzati di salsedine e volti al Nuovo Mondo. Dall’altro i ruderi di Alfama, consumati dall’incuria e ripiegati su se stessi. La Lisbona dei turisti meravigliati e dei pasticceri sorridenti va a braccetto con quella degli spacciatori d’erba e dei burberi tassisti. Le ingarbugliate fantasie degli azulejos che ricoprono le case fanno a pugni con i vicoli tappezzati di cacche di cane, lasciate alla mercé delle scarpe meno attente.

Lisbona - Mosteiro dos Jeronimos

Lisbona è un Arcimboldo, una confusione esacerbata, una manciata di vie, quartieri e opere d’arte gettati alla rinfusa sulle rive del Tejo. Un caos calmo, un’accozzaglia di elementi dissimili. Questo è ciò che si incontra in città: prospettive sfalsate, edifici che si sostengono a vicenda, aggrappati gli uni sugli altri, tram che si inerpicano a fatica, sferragliando lungo interminabili salite, ristorantini eleganti incastonati in palazzi consumati dall’umidità.

Lisbona è un quadro di Manet. Ogni angolo, ogni ora, ogni miradouro sono contraddistinti da una diversa tonalità di luce. Ed è il Tejo, un fiume talmente ampio da sembrare mare, a deciderne i colori.  All’alba, la foschia che stagna sulle acque nasconde le forme e il vermiglio acceso del maestoso Ponte 25 de Abril. A mezzogiorno, il sole sembra conficcarsi come un coltello tra gli alti edifici della Baixa, regalando chiaroscuri senza eguali. Di pomeriggio, ammirare il bianco abbacinante della Torre de Belém sul lungofiume è come immergersi in un bagno di colori, mentre al tramonto, la danza dei raggi del sole sulla baia avvolge la città in un abbraccio d’oro liquido.

Lisbona - Miradouro

Lisbona potrebbe essere tanti quadri, tanti romanzi, tante melodie. Ciascuna quanti sono i turisti che rimangono incantati dalla sua bellezza disincantata. Tutte queste visioni, però, saranno concordi su una cosa.

Che Lisbona è, soprattutto, saudade. Questa tanto celebre quanto intraducibile parola portoghese incarna lo spirito di una città che, un tempo, fu guida di un intero continente. Stretto tra Spagna e Oceano Atlantico, il Portogallo costruì la sua fortuna sfidando il mare, alla ricerca di un sogno, di un futuro di ricchezza e splendore al di là di ogni frontiera conosciuta. Guidate dalla luce inesauribile dell’ambizione, le caravelle portoghesi raggiunsero ogni angolo della terra, trasformando questo lembo d’Europa e la sua capitale, in un forziere di ricchezze.

Lisbona - Torre de Belém

Ancora oggi, dopo più di cinquecento anni, le scenografiche piazze, i monumenti solenni e gli sfarzosi palazzi che fanno bella mostra di sé lungo il fiume, ci riportano a quell’epoca. Quell’epoca alla quale, purtroppo, il Portogallo continua a guardare con nostalgia, quel dolore del ritorno di greca memoria. Non è facile toccare il fondo dopo essere stati per tanto tempo sulla vetta, questo Lisbona lo sa bene. A differenza di Atene, che si è rassegnata con matura solennità al trascorrere dei millenni, Lisbona ancora non si è arresa. Per questo, come una ragazza sfiorita prima del tempo, continua a specchiarsi fiera nelle acque del Tejo, in sottofondo le strazianti note di un fado, incurante dell’intonaco che si stacca inesorabile dal suo volto, alla ricerca del più piccolo segno della sua gioventù. Alla ricerca di una scintilla capace di sprigionare il fuoco della rinascita.

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Se sei un vero cittadino del mondo, non puoi non innamorarti di una città come Lisbona, fidati di me. Devi soltanto cercare di superare la repulsione per il disordine ed entrare in sintonia con le sue ferite e il suo animo malandato. Solo allora, riuscirai ad ascoltare la storia che la città può raccontarti. Una storia che parla di conquiste, di terremoti, di uomini visionari e di un popolo instancabile. Un’epica avventura al sapore di bacalhao e pasteis de nata. Un’incredibile lezione di vita.

Lisbona - Cattedrale

Sì, perché se farai attenzione Lisbona ti dimostrerà l’inossidabile forza dei sogni e della tenacia. Quindi, viaggiatore, trova qualche giorno per visitarla e rimanerne abbagliato. Poi torna a casa, ad affrontare il tuo cammino, portandola nel cuore. Lotta, combatti, guerreggia e tieni duro, finché non avrai il tuo obiettivo a portata di mano. Tienilo stretto, poi, non lasciarlo scappare e non adagiarti sugli allori. Difendilo, proteggilo, non far sì che venga intaccato o danneggiato.

Impara da Lisbona, una città ai confini d’Europa e battuta dal vento dell’Atlantico che, anche nelle avversità e nella rovina delle ambizioni, rimane fedele e a ciò che è stata e a ciò che è diventata.