Sono convinto di essere portatore sano del gene del nerd: nonostante non ne sia così ossessionato da farne la mia unica ragione di vita, mi piace tenermi aggiornato sulle nuove tendenze in fatto di cinema e serie tv e sono un grande estimatore di cartoni animati, fumetti e manga. Senza considerare, poi, la mia decisione di studiare giapponese come terza lingua all’università, decisione che ha complicato notevolmente la mia carriera da aspirante traduttore.
Una vita da nerd
Credo di aver contratto la nerdite da piccolo; convivendo con un fratello cresciuto negli anni ’80, l’epoca d’oro di Bim Bum Bam, degli anime giapponesi e delle sigle più belle di Cristina d’Avena, durante l’ infanzia ho letto molti più fumetti che libri. Non sto parlando, però, dei classici Topolino o Lupo Alberto, ma di vere e proprie pietre miliari del manga: Ranma 1/2, Dragon Ball, Neon Genesis Evangelion, One piece, Rayearth, Dottor Slump e Arale e Lamù.
Negli anni a venire, la mia malattia, fino ad allora in incubazione, è esplosa a causa di svariati animaletti da combattimento chiamati Pokemon. Ho passato intere estati incollato allo schermo del Game Boy ad allenare il mio Blastoise e a collezionare carte da gioco raffiguranti i miei mostri tascabili preferiti. Estintosi il focolaio Pokemon, è stata la volta della fase acuta della patologia, caratterizzata da una vera ossessione per Harry Potter e il Signore degli Anelli. Il mio amore verso questi mondi incantati era così sconfinato che trasformavo in bacchetta magica qualsiasi cosa mi capitasse sotto mano. Il divertimento, però, era assicurato!
Lucca Comics and Games: la magia prende vita
Per tutti questi motivi, quando è arrivato il momento di visitare per la prima volta il Lucca Comics and Games, la manifestazione più grande e importante d’Italia dedicata al mondo del fumetto, non stavo più nella pelle. Era il 2011 quando sono arrivato in questa piccola città della Toscana con la voglia di vivere un’esperienza fuori dal tempo e dallo spazio. Durante i giorni dell’evento, infatti, all’interno delle solide mura di Lucca si danno appuntamento tutti gli appassionati del variegato mondo del manga e del cinema per partecipare a convegni, comprare gadget e volumi introvabili e, soprattutto, ammirare i cosplay. Sono proprio questi ultimi, infatti, i veri responsabili della magia del Lucca Comics.
Immaginate di girare l’angolo e imbattervi nella principessa Disney che avreste sempre voluto sposare. Di poter stringere la mano a uno dei vostri supereroi preferiti e complimentarvi per come è riuscito a sconfiggere il cattivo di turno. Di commuovervi incontrando il beniamino dei cartoni animati della vostra infanzia e ripensando a quando lo vedevate in televisione sulle ginocchia della nonna. Ecco, tutto ciò a Lucca diventa possibile grazie a queste creature quasi mitologiche chiamati cosplayer.
Quest’anno ho deciso di tornare a Lucca e visitare la fiera con una visione del mondo più matura, per verificare se la sua atmosfera incantata esercitasse ancora qualche potere su di me. Con mia somma gioia, ho constatato che l’incantesimo del Lucca Comics non risiede soltanto nei travestimenti. La vera essenza dell’evento è l’abbattimento di tutte le etichette e di tutti i ruoli. Non esistono più le parole “io”, “tu”, “bene”, “male”, “uomo” o “donna”. Tutti i partecipanti non sono altro che persone che non vogliono rinunciare a sognare. Esseri umani uniti soltanto dall’amore per la forza dirompente della fantasia e della creatività.
Questa fiera del fumetto, che di fiera ha ben poco, ci insegna a credere che tutto è possibile, che ognuno di noi è speciale e deve solo aver fiducia in se stesso per dar vita alle magie più belle. Ci trasmette che non importa se siamo serpeverde, grifondoro, elfi, orchi, fate, gnomi, buoni o cattivi. Quello che conta, in questo mondo è avere una passione che ci unisce e ci fa sentire vivi. Per questo motivo, dovremmo tutti visitare il Lucca Comics.
Le cose che devi sapere se decidi di partecipare al tuo primo Lucca Comics
Sono consapevole del fatto che questa manifestazione può risultare lontana, pittoresca e caotica agli occhi di chi non ha familiarità con il variegato universo dei manga. Proprio per questo, ho chiesto a una mia ex compagna di università, cosplayer fin nel midollo ed esperta conoscitrice dei segreti di Lucca, di scrivere per voi un prontuario su come affrontare al meglio la prima volta al Lucca Comics. Se fossi in voi, mi fiderei dei suoi consigli: quest’anno ha firmato la sua dodicesima presenza!
1 – Quando andiamo?
Guardare le date è la prima cosa da fare. La fiera cade sempre durante il ponte dei morti e dura 4 o 5 giorni. Scegliere quando andare e se stare in città uno o più giorni è il primo passo di questa avventura. Se decidi di andare soltanto un giorno, attenzione al sabato, grande protagonista in fatto di presenze. Se vuoi vedere i cosplay, è di sicuro il giorno perfetto: ce ne sono in numero maggiore rispetto alle altre giornate. Questo, però, significa anche che l’affluenza raggiunge picchi infernali (a volte, si sono registrate più di 80000 persone: per una città come Lucca, un numero così alto di visitatori è molto impegnativo). Insomma, se vuoi girare in santa pace senza sentirti una sardina, il sabato potrebbe non essere l’ideale. Se, però, non puoi fare altrimenti, il divertimento è comunque assicurato.
2 – “Farà freddo? Ci sarà il sole?”
Una legge non detta del Lucca Comics vuole che non si parli mai del meteo che farà in quei giorni. Di solito, quando si organizzano gite fuori porta si fa attenzione alle previsioni per capire come vestirsi; al Lucca Comics questo fattore diventa ancora più importante, non solo per i cosplayer, ma anche per i visitatori in borghese. Un Lucca Comics sotto la pioggia, infatti, è quanto di più sfortunato e scomodo possa capitare: la fiera (che si svolge all’aperto in varie parti della città) è praticamente rovinata. Molti cosplayer, infatti, non si vestono per non rovinare i costumi, mentre gli stand sono stipati, dato che la gente ci si rifugia per cercare riparo dalla pioggia. L’unica speranza è incrociare le dita e sperare nel bel tempo. Se hai la fortuna di essere flessibile con giorni e orari, puoi sempre provare ad andarci un giorno in cui non è prevista pioggia.
3 – “Arrivo con calma”
Molti visitatori alle prime armi fanno l’errore di arrivare al Lucca Comics con calma, verso le 11, magari proprio di sabato. La fiera apre alle 8.30 e l’orario migliore per arrivare è tra le 8 e le 10: dopo potrebbe diventare complicato. Il Lucca Comics richiama gente da tutta Italia; non spaventarti, quindi, davanti a una coda infinita in autostrada o, peggio, al casello di Lucca: tutto nella norma. Una volta uscito dall’autostrada, dovrai metterti alla ricerca forsennata di un parcheggio. Quest’anno pare ci sia stata un’organizzazione migliore per la gestione dei parcheggi (come sempre, controlla la pagina del sito ufficiale dell’evento per essere aggiornato sulle modifiche), ma è sempre bene sapere a cosa puoi andare incontro. Arrivare prima delle 10 o delle 9 ti permette di evitare code per strada e trovare parcheggio tranquillamente. Se, invece, scegli di viaggiare in treno, non meravigliarti se già a Firenze vedrai salire gente con costumi particolari, spade di cartapesta giganti e simili: fa tutto parte del gioco! Preoccupati, piuttosto, che le ferrovie non ti giochino tiri mancini.
4 – “Ma il biglietto?”
Un altro punto che potrebbe risultare drammatico. Mettiamo subito in chiaro: NON è necessario comprare il biglietto per andare al Lucca Comics; puoi tranquillamente passeggiare sulle mura, fare foto ai cosplayer che incontri per la via e divertirti comunque come non mai. Se, però, vuoi visitare gli stand, allora il biglietto ti servirà. L’opzione migliore per acquistarlo è fartelo spedire a casa. In questo modo potrai arrivare in città e dirigerti immediatamente agli stand che ti interessano di più. Ti avverto che comprare il biglietto sul posto è una mossa suicida: rischi di passare mezza giornata in fila e avere poi pochissimo tempo per visitare il tutto. Se non vuoi pagare la spedizione, puoi sempre acquistare il biglietto online: certo, dovrai comunque metterti in fila, ma farai più in fretta.
5 – “Sei fantastico! Posso farti una foto?”
Hai parcheggiato, hai già i biglietti e sei dentro la fiera! Cominci a girare, a vedere un sacco di persone, non solo ragazzi, ma anche adulti e talvolta anziani, indossare costumi incredibili provenienti da anime, manga, film e serie tv varie. Hai incontrato Jon Snow, hai combattuto con Darth Vader, hai fatto una foto con Harry Potter e i suoi amici e riconosciuto tanti altri personaggi. Non avere paura a chiedere a ognuno di loro una foto: ogni cosplayer è sempre molto contento quando lo fermi per fotografarlo. Tuttavia, ogni cosa ha il suo momento. Capita un po’ troppo spesso, infatti, di trovare un cosplayer in pausa pranzo, a bocca piena, che si ritrova a dover trangugiare il panino perché qualcuno gli chiede una foto. In quel caso, il cosplayer potrebbe non ringraziarti. Anche le foto di nascosto nella stessa situazione sono poco gradite. Se vedi che un personaggio mangia o chiacchiera con altre persone, vacci cauto.
6 – “Ci vediamo l’anno prossimo!”
La fiera ti è piaciuta così tanto che l’anno prossimo vuoi tornare e stare almeno due giorni. Devi solo ricordarti di cercare l’albergo il prima possibile, anche la settimana dopo la tua visita. I “veterani” sono soliti prenotare un anno per l’altro, soprattutto chi ha la fortuna di alloggiare a Lucca; anche chi prenota nelle zone di Pisa, Viareggio o Montecatini cerca di riconfermare quanto prima l’albergo per l’anno dopo. Questo non vuol dire che se comincerai a cercare alloggio ad agosto non troverai posto da nessuna parte, ma potrebbe essere complicato. Prima è meglio è.
Giulia, insieme a centinaia di altri appassionati, vi aspetta l’anno prossimo a Lucca fiduciosa che, grazie alle sue dritte, riuscirete a destreggiarvi alla perfezione durante il vostro viaggio. Il mio invito, invece, è quello di concedere una possibilità a questa manifestazione: come vi dicevo, non c’è bisogno di essere nerd per vivere la magia del Lucca Comics!
Tomas Guerrieri, 25 anni, riminese. Traduttore di professione, durante il giorno lavoro con le parole. Di notte, sogno di girare il Mondo. Nel tempo libero, ci provo.
Da due anni ho unito la mia passione per le parole a quella dei viaggi e condivido le mie emozioni con i lettori del mio blog.