piada e cassoni dalla lella

 

Torniamo indietro nel tempo di qualche estate, facciamo una decina. Era una delle prime estati di libertà in compagnia degli amici, quelle fatte di lunghi, interminabili, pomeriggi in spiaggia a giocare a beach volley. Di ritorno a casa, dopo tutto quel movimento, erano parecchie le serate in cui decidevo di fermarmi alla Piada e Cassoni dalla Lella a procacciarmi la cena.

Sono pochi i riminesi che non conoscono il nome della Lella o che non hanno mai provato una delle sue creazioni. A Rimini, infatti, questa tenace signora bionda vestita di giallo e con in testa un cappellino di paglia stracolmo di fiori è un’istituzione. Le sue sono le piade più buone della zona. Oserei dire le più buone della storia. Non c’è altra piadina che tenga. Rischio di aprire una faida alla Montecchi e Capuleti e spaccare la città di Rimini in varie fazioni, lo so. Ma non penso di dire una castroneria se dico che la Lella è da ormai 30 anni la regina indiscussa della piada riminese.

piada e cassoni dalla lella

Ho avuto la fortuna, o sfortuna, se vogliamo metterla sul piano salutistico, di crescere nella stessa via del suo primo negozio e di essere un suo cliente abituale. Oltre ad apprezzarne le ricette, ho sempre ammirato i suoi modi di fare, decisi e senza troppi fronzoli, e l’amore verso il suo lavoro.

La Lella è sempre stato uno dei miei posti del cuore. Uno dei posti che ho sempre consigliato a chiunque fosse in vacanza in città e mi chiedesse un aiuto su dove mangiare bene. Tedeschi, milanesi, spagnoli, russi e veronesi. Insomma, ho indirizzato sempre tutti lì.
Non potrei fare a meno dei cassoni della Lella, devo essere sincero. Tutte le volte che sono in viaggio, che sono tante, l’unica cosa che mi manca di casa sono proprio i suoi cassoni. Appena torno e prima di partire devo abbuffarmi di cassoni rossi, altrimenti non sono contento.

piada e cassoni dalla lella

Per tutti questi motivi, ma soprattutto per l’affetto che mi lega a questi prodotti, ho deciso di chiedere un’intervista a chi questa attività la gestisce. Il mio intento, oltre a quello di conoscere più a fondo chi ci sta dietro e renderle omaggio per tutte le belle mangiate che mi ha regalato, è quello di far conoscere la Piada e cassoni dalla Lella a tutti quelli che ancora non sanno cosa sia.
Devo, quindi, ringraziare Marina, la figlia della Lella, per i preziosi momenti che mi ha concesso.
Di seguito vi riporto la nostra chiacchierata.

Come è nata e perché l’idea di aprire una piada e cassoni?

L’idea è venuta alla Lella, mia mamma. Negli anni ’80 lavorava come cassiera alla Taverna degli artisti, all’epoca uno dei locali più in voga di Marina Centro. Pensa che anche Alain Delon frequentava il ristorante quando veniva in Riviera. Mia mamma, però, che ha sempre avuto uno spirito imprenditoriale, si era stufata di stare tutto il giorno dietro la cassa e voleva di più. Voleva aprire un’attività tutta sua per poterla gestire a suo piacimento. Così, un giorno, dopo aver visitato la casa di una sua amica che si era sistemata dignitosamente grazie all’apertura di un chiosco di piadine, ha deciso di voler aprire una piada e cassoni. Grazie a una sua conoscenza, ha trovato un locale piccolissimo a Bellariva, che, all’epoca, era una zona di Rimini poco frequentata. Così, nel 1986 ha aperto il primo negozio, così piccolo che si ordinava dall’esterno: dentro lo spazio era sufficiente soltanto per l’attrezzatura.

Qual è stata la soddisfazione più grande in più di trent’anni di attività?

Vedere le facce soddisfatte dei clienti che mangiano da noi. Ancora meglio, però, è vedere tornare le persone giorno dopo giorno, anno dopo anno, vederle crescere e cambiare sapendo che apprezzano quello che fai. Credo sia questo il segreto di un’attività di successo: avere una clientela affezionata, attrarne sempre di nuova e rimanere fedeli al proprio spirito e a quello che si sa fare bene. Negli ultimi anni stanno aprendo tante attività, ma sono poche quelle che sopravvivono ai primi tempi. Il segreto sta proprio nel mantenersi coerenti con la propria filosofia.

Quali sono, invece, i progetti per il futuro?

Dopo aver inaugurato anche il terzo negozio, penso proprio che con le aperture ci fermeremo qui. Ho, però, in testa due o tre idee che sto cercando di sviluppare. Una di queste è il food truck, che in questi ultimi anni sta diventando indispensabile. Da qualche estate, infatti, partecipiamo a numerosi eventi della zona, non solo come catering, ma anche come stand ambulante. Ogni volta, trasportare l’attrezzatura è sempre più impegnativo. Per questo, mi piacerebbe allestire un negozio su un furgoncino, anche se preferirei una roulotte. In questo modo, spostarci e lavorare sarebbe molto più agevole. La strada non è facile, dato che bisogna trattare con diverse figure (chi vende il mezzo, chi fornisce l’attrezzatura, chi mette insieme il tutto). Nonostante questo, conto di riuscire ad avere il food truck della Lella nel più breve tempo possibile.

piada e cassoni dalla lella

La piada, qui in Romagna, la sanno fare tutti. Nonostante questo, da una ricetta così semplice, vengono fuori tanti gusti diversi. Qual è il segreto per una piada buona come la vostra?

La semplicità. Noi usiamo solo quattro ingredienti: farina, strutto, acqua e sale. Se ci fai caso, nelle piade precotte che vendono al supermercato la lista degli ingredienti è infinita. Noi, invece, ci accontentiamo delle basi. Per questo, direi che non c’è un vero segreto. È vero anche che ognuno, poi, ci mette il suo durante la lavorazione dell’impasto, la stesura e la cottura. Ma credo che, alla fine, quello che paga è la semplicità.

E per quanto riguarda la scelta degli ingredienti, come vi regolate?

Cerchiamo di puntare tutto sulla qualità. Selezioniamo ingredienti che provengono da aziende del territorio o, come nel caso del prosciutto di Parma, della regione. In questo modo, riusciamo a trattare direttamente con i produttori e possiamo confrontarci con loro sulla qualità della materia prima. Ogni ingrediente, infatti, non viene fuori sempre allo stesso modo. Lo squacquerone, per esempio, può venire più liquido o più duro, così come la farina, che può essere più o meno fina. Tutti questi elementi vanno poi a influenzare il risultato finale, la piada. Per questo è importante avere sempre un rapporto diretto con i fornitori e i produttori.

Vi capita di aggiungere nuove farciture alle piade o ai cassoni?

Sì, ci piace provare nuovi abbinamenti e nuovi gusti. L’ultimo arrivato è il Cavallo di Battaglia, una ricetta che ho proposto lo scorso anno durante una competizione culinaria nel programma televisivo Detto Fatto, di Caterina Balivo. In finale ci chiedevano di portare una ricetta che avesse i sapori tradizionali della nostra zona. Allora ho pensato di aggiungere i fichi caramellati alla classica piada con crudo e squacquerone.

piada e cassoni dalla lella

Da qualche anno, tu e tua mamma condividete l’attività. Come vi spartite i compiti?

Devo dire che ci siamo divise i compiti molto bene. Mia mamma si occupa della parte di produzione, mentre io di quella amministrativa.

La Lella è sbarcata anche a New York. Mi racconti come è nata l’idea di aprire un’attività nella Grande Mela?

Il responsabile è mio fratello Massimiliano, che ha sempre avuto il sogno di aprire un chiosco di piadine all’estero ed esportare la nostra eccellenza. Dopo il primo viaggio a New York, ha deciso che quella città sarebbe stato il posto perfetto per lui. Ha aperto il suo primo ristorante, Piadina, vino e cucina, più di vent’anni fa, e ora, con l’ultimo arrivato Lella alimentari, conta otto attività in territorio newyorkese.

piada e cassoni dalla lella

Parlando di viaggi, qual è il tuo rapporto col viaggio? C’è una meta particolare che vorresti visitare?

Credo che le persone dovrebbero viaggiare il più possibile. Solo così si riesce a guardare fuori dal proprio orto e ad allargare gli orizzonti. Per questo, spingo sempre i miei figli a viaggiare il più possibile, soprattutto oggi che si possono raggiungere facilmente tutti gli angoli del mondo. Anche mia mamma ha sempre considerato il viaggio come un’esperienza che arricchisce. Quando io e mio fratello eravamo piccoli, non avendo soldi per portarci in giro per il mondo, ci comprava in edicola la rivista Gente Viaggi per farci viaggiare con la fantasia.
Per quanto riguarda una meta ideale, ti direi il Nord Europa. Mi sembra tutto così pulito e ordinato: un altro universo, insomma.

Per finire, una curiosità: piada o cassone? Ti ha stufato la piada o continui a mangiarla nonostante ci sei in contatto tutto il giorno?

Piada. Crudo, squacquerone e rucola, quella classica. Non mi stufa mai la piada, anzi, la mangio tutti i giorni, stando in negozio. Diciamo che ho un buon metabolismo!

 


 

Se volete assaggiare le delizie della Lella, potete scegliere tra tre indirizzi:

  • Lella Rimembranze, in Via Rimembranze 74/A.
  • Lella Covignano, in Via Covignano 96.
  • Lella al Mare, in Piazzale Kennedy 8.