Devo ammetterlo: il Lago di Garda mi ha stregato. I suoi tramonti mi sono rimasti così tanto nel cuore che non riesco a non parlarvene. Se ricordate, nell’articolo in cui vi spiegavo cosa vedere tra Sirmione e Garda vi ho accennato anche al fatto che lungo la porzione veronese del Lago sono concentrati diversi parchi di divertimento. I principali sono quattro: Gardaland, Movieland, Caneva Aquapark e il Parco Natura Viva. Oggi, vi porto alla scoperta di quest’ultimo. Siete pronti a passare un’intera giornata a contatto con il regno animale?
Parco Natura Viva: cos’è?
Il Parco Natura viva nasce nel lontano 1969, quando l’architetto Alberto Avesani decide di trasformare l’azienda agricola di famiglia in un’area faunistica, allo scopo di celebrare la natura in tutte le sue forme. A distanza di quasi mezzo secolo, questo giardino zoologico è diventato una delle attrazioni di punta del versante veneto del Lago di Garda.
Nel corso degli anni, il numero di animali ospitati dal parco è aumentato esponenzialmente; oggi, gli esemplari che convivono a Natura Viva sono più di 1500 e appartengono a 250 specie diverse. Nonostante i grandi numeri, il più amato tra tutti gli inquilini del giardino zoologico è stato senza dubbio l’ippopotamo Pippo, il primo animale acquistato dai proprietari. Purtroppo, Pippo è morto nel 2009, alla veneranda età di più di 50 anni. Tuttavia, la sua memoria non si è estinta: una statua in bronzo all’ingresso del parco ricorda a tutti i visitatori la bellezza e la forza di questo esemplare di mammifero africano.
L’amore per la natura: la carta vincente di Natura Viva
Di solito, sono molto restio quando si tratta di visitare zoo e affini. Gli animali dovrebbero essere lasciati nel loro habitat naturale e osservati con rispetto. Per questo, prima di pagare il biglietto per un giardino zoologico mi documento attentamente sulla sua filosofia e sulle attività che esso promuove.
L’unico zoo che ho visitato finora è stato quello di Berlino, attirato dalla sua fama e dai vari libri che lo vedevano come protagonista. L’esperienza, nonostante fosse stata piacevole, mi aveva fatto riflettere su quanto fosse esiguo lo spazio a disposizione dei grandi mammiferi, tra cui elefanti e giraffe. Avevo visto alcuni animali sofferenti e altri boccheggiare dal caldo (magari per la stagione).
Proprio per questo, prima di programmare una giornata al Parco Natura Viva, ho cercato di informarmi molto a fondo. In questo modo, ho avuto il piacere di constatare che questo giardino zoologico non è concepito come una semplice vetrina di specie esotiche. L’attività del parco, infatti, si orienta in tre direzioni: conservazione, ricerca ed educazione.
Da un lato, lo staff del parco si impegna ogni anno nel lancio di campagne volte, per esempio, a reinserire in natura specie estinte o in via di estinzione. Ne è un esempio la reintroduzione di vari esemplari di bisonte europeo o di lupo grigio negli habitat dai quali erano scomparsi. Dall’altro lato, invece, Natura Viva si pone come obiettivo la sensibilizzazione di tutti i visitatori, con particolare attenzione ai più piccoli, su alcuni temi fondamentali: la salvaguardia dell’ambiente, degli animali e della biodiversità. Lo scopo è quello di cercare di ricucire alcune delle ferite inferte dall’uomo al regno animale e lasciare alle generazioni che verranno una fauna ancora variegata e multicolore.
Per questi motivi, all’interno del parco non vedrete mai recinzioni troppo piccole o animali costretti a girare in tondo nella loro gabbia. Gli spazi sono davvero enormi: se gli animali sono lontani dai punti di osservazione, in molti casi è impossibile vederli. La natura che circonda il parco, inoltre, gioca un ruolo fondamentale per il benessere degli abitanti del giardino zoologico. Natura Viva, infatti, sorge in una zona la cui natura è rimasta quasi inalterata e in cui la vegetazione è stata sempre preservata da qualsiasi tentativo di cementificazione. Certo, non siamo in mezzo alla giungla, ma neanche in pieno centro cittadino.
Parco Natura Viva: l’organizzazione
Il parco è diviso in due aree principali: il Safari d’Africa e il Percorso Faunistico. L’ordine di visita è libero: si può scegliere di visitare prima uno o l’altro. A mio parere, è meglio iniziare la giornata con il safari, in modo da dedicargli il tempo che merita.
Il Safari d’Africa, nonostante condivida solo il nome con quello vero e proprio, consente ai visitatori di intraprendere, a bordo della propria automobile, un viaggio nella savana africana. Qui è possibile ammirare gli animali in completa libertà: l’eleganza dinoccolata delle giraffe, l’ipnotico manto delle zebre, l’agilità con cui le antilopi corrono in mezzo alle vetture e la minacciosa grazia del ghepardo. In totale, le specie presenti nell’area safari sono 23. Un’esperienza per tutti: chi è cresciuto consumando le VHS di Jurassic Park o del Re Leone, o chi ha sempre voluto vedere l’Africa e osservare da vicino i big five.
Il viaggio all’interno del Percorso Faunistico, invece, è strutturato in base ai cinque continenti. La strada da seguire è segnalata sia nella mappa, sia in numerosi cartelli disseminati lungo il cammino. Quando visito musei, parchi e attrazioni, mi piace che mi venga detto quale strada prendere, soprattutto se gli spazi sono grandi. In questo modo, posso concentrarmi molto di più su quello che vedo.
In ordine di visita, le aree tematiche sono le seguenti:
Sentieri d’Africa
Madagascar
Oceania
Asia
America
Extintion Park
Green Forest e Rettilario
Fattoria
Europa
Borealia
Natura Viva in pratica
Il parco è aperto tutti i giorni da marzo a dicembre, ma gli orari possono subire variazioni. È importante, quindi, controllare questa pagina del sito web del parco.
Il biglietto d’ingresso per la stagione 2017 è di 20 euro per i visitatori da 13 anni in su e di 15 euro per i bambini dai 3 ai 13 anni.
Il Natura Viva si trova in località Bussolengo. Per chi visita gli altri parchi o il litorale veronese del Lago, le indicazioni sono capillari in tutte le strade principali.
Il tempo stimato per la visita al Safari d’Africa è di 40 minuti-1 ora, mentre per quanto riguarda il Percorso Faunistico occorre calcolare dalle 3 alle 5 ore.
Trovate maggiori informazioni sul sito web del Parco.
Tomas Guerrieri, 25 anni, riminese. Traduttore di professione, durante il giorno lavoro con le parole. Di notte, sogno di girare il Mondo. Nel tempo libero, ci provo.
Da due anni ho unito la mia passione per le parole a quella dei viaggi e condivido le mie emozioni con i lettori del mio blog.