Ben ritrovati a tutti, viaggiatori!
Novembre è stato un mese particolare: il tempo è stato poco, nel mondo è successo quello che è successo e io, negli articoli che riuscivo a scrivere nei pochi ritagli di tempo tra una traduzione e l’altra, ho leggermente deviato dall’argomento viaggi.
Ora, però, è arrivato dicembre. Mese nuovo, vita nuova! Mi sono rimesso in carreggiata e, da oggi, inizierò di nuovo a portarvi in giro per il mondo con i miei racconti.
La destinazione di oggi è abbastanza vicina; per la prima volta, infatti, rimaniamo in Italia: il ponte appena concluso si è rivelato un’ottima occasione per scoprire un angolo di Bel Paese che ancora non avevo avuto il piacere di visitare.
Viaggiatori, buon viaggio! Il Trentino-Alto Adige ci aspetta!


Sì, quest’anno ho ceduto anche io al richiamo dei mercatini di Natale. Ero molto curioso, in quanto avevo sempre sentito parlare di queste bellissime cittadine di montagna tutte addobbate a festa e piene di casette di legno traboccanti di oggetti natalizi  e prelibatezze gastronomiche di ogni tipo. Le aspettative erano alte, per non dire alle stelle: avevo bisogno, complice il suddetto terribile mese di novembre, di un’immersione totale nell’atmosfera delle Feste.

Cannella, campanellini, John Lennon che canta So this is Christmas, Babbi Natale ad ogni angolo e luci colorate a intermittenza.

Ecco, più o meno era questo il mio programma: due giorni di compere e abbuffate tra le bancarelle di legno del “quadrilatero dei mercatini di Natale” del Sud Tirolo: Bolzano, Bressanone, Vipiteno e Merano.
Non avevo molte altre aspettative, mi sarei benissimo accontentato di trovare qualche pensierino da portare agli amici e di qualche prodotto tipico da assaporare una volta a casa in ricordo di quei giorni di sfrenata frenesia natalizia.
Ora, non voglio dire che le aspettative non siano state ripagate, anzi. Tuttavia, in questo viaggio a rapirmi il cuore è stato ben altro. Ma ne parleremo tra poco.

I mercatini, per chi li vede per la prima volta, sono eccezionali. Sembra di essere in un mondo a parte dove tutto richiama alla mente la libertà, il calore e la serenità del periodo di Natale. I gli odori, poi, sono fenomenali: le spezie che insaporiscono il vin brulè e il succo di mela caldo danzano insieme al profumo dei formaggi e degli affettati degli agricoltori locali, mentre l’aspro odore di arancia essiccata flirta piacevolmente con l’aroma di mela che fuoriesce dai forni in cui si cuoce lo strudel. La cornice in cui si svolge questa festa dei profumi è un tripudio di luci e colori: i rossi brillanti degli addobbi, il bianco caldo delle luminarie, i gialli dorati del miele artigianale, l’azzurro del cielo e il fresco verde delle foglie degli abeti. A completare il tutto, l’allegra frenesia dei visitatori; alcuni trotterellano tra una bancarella e l’altra alla ricerca del souvenir, del pensierino o della pallina con la neve perfetta, mentre altri si raggruppano intorno alle stufette per scaldarsi e sorseggiare una buona tazza piena fino all’orlo di una qualsiasi bevanda bollente. Il loro comune denominatore è il sorriso, quasi fossero tutti stregati dallo stesso incantesimo che avvolge queste località durante il Natale.

Come vedete, non ho disdegnato i mercatini; anzi, mi sono pentito di non aver avuto tempo di visitare qualche altra cittadina incastonata tra le valli tirolesi.
Tuttavia, la cosa che mi è rimasta più nel cuore di questo viaggio, come dicevo prima, è un’altra: la natura. Non esagero se dico che, prima di visitare l’Alto Adige, non avevo mai visto un paesaggio così bello. Devo confessare che è stata la mia prima volta in alta quota e che non avrei mai pensato che le montagne fossero così belle.
Certo, non nego che, da persona nata e cresciuta al mare e in pianura, appena entrato nella gola della valle dell’Adige in direzione Trento, ho avvertito un leggero senso di oppressione vedendo in lontananza le montagne sempre più alte che sembravano inghiottire l’autostrada.
In ogni caso, dopo i primi minuti, l’oppressione ha lasciato posto alla meraviglia.
Ho avuto modo, in questi due giorni, di vedere sia le Alpi vere e proprie che le Dolomiti. Entrambe mi hanno lasciato un’incredibile sensazione di forza. Ragazzi, sono lì da milioni di anni, chi è più forte di loro?
La prossima volta che andate in montagna fermatevi per qualche minuto ad ammirare le cime. Non limitatevi, però, solo a uno sguardo superficiale. Guardate dentro le montagne. Percepite la loro forza e assorbitela. Tutta. Loro ne hanno da vendere.
Se, inoltre, sarete fortunati come me da arrivare in quota all’ora del tramonto, beh, direi che non potreste chiedere di meglio.
Mentre i vostri occhi spaziano sull’imponenza che vi si staglia davanti, respirate a pieni polmoni per riempirveli di aria pulita e profumata dell’essenza del legno degli abeti che svettano fieri dai pendii sotto di voi.
Prendete tutto con molta calma, perché delle sensazioni così non le scorderete facilmente.
Quando, poi, cala la notte, preparatevi a un altro spettacolo incredibile. Alzando gli occhi al cielo vedrete talmente tante stelle che vi sembrerà di essere nello spazio. La Via Lattea sfilerà sopra le vostre teste ricca di tutti i suoi gioielli: il Cigno che con le sue grandi ali sembra abbracciare metà della volta celeste, lo Scorpione, con la sua coda arcuata pronta all’attacco, Orione che combatte contro il Toro seguito dai suoi fedeli Cani da Caccia e l’inconfondibile sagoma del grande carro.
Guardate le stelle e ascoltatene le storie; dormirete molto meglio la notte.

Prima di chiudere l’articolo, ho un’ultima osservazione da fare a proposito di questo incredibile angolo d’Italia (nonostante i suoi abitanti non si considerino così tanto italiani, ma questa è un’altra storia). La vita qui segue a tutti gli effetti un ritmo lento e rilassato. Ecco, cercate anche voi di rallentare e di guardarvi intorno. Preferite la camminata alla corsa, gli occhi alla macchina fotografica o ai selfie-stick, le campane della chiesa del paese alla sveglia del cellulare, il latte fresco appena portato dal lattaio a quello del supermercato.
Ah, mi raccomando, non dimenticate di bervi un calice di Müller-Thurgau alla mia salute.

Dopo questi due giorni di montagna, anche io, come Bilbo Baggins, posso dire di voler rivedere le montagne!

Alla prossima!
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